Prima di discutere il funzionamento dello stereoscopio, è necessario ricordare come funziona il processo di acquisizione di un’immagine nel cervello.
Ognuno dei due occhi trasmette al cervello un’immagine, con un’angolatura leggermente diversa dall’altro. Il cervello poi confronta la due immagini ed elabora la distanza tra il punto di osservazione e l’oggetto.
Lo stereoscopio sfrutta questo meccanismo artificialmente. Vengono infatti utilizzate fotocamere a due obiettivi, che riprendono due distinte immagini di un soggetto alla stessa distanza degli occhi umani. Ognuno dei due occhi trasmette al cervello un’immagine, con un’angolatura leggermente diversa dall’altro. Il cervello poi confronta la due immagini ed elabora la distanza tra il punto di osservazione e l’oggetto.
La coppia di immagini può poi essere osservata attraverso l’utilizzo di uno stereoscopio, ottenendo una simulazione della tridimensionalità.
Lo stereoscopio è infatti composto dalle due immagini, sposte lateralmente, a destra e a sinistra dell'osservatore, mentre due specchi a 45° le riflettono in direzione dell'osservatore, che, posto a una distanza adeguata dagli specchi, potrà osservare le due immagini parallele in modo tale da simulare una visione unica di un soggetto tridimensionale.
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