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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Le emozioni del cinema

Come anticipato nello scorso articolo , il 1800 fu un anno di grandissime scoperte. Tra queste, quella che ha definito gran parte dell' intrattenimento dei nostri giorni è il cinema , nel 1895, dei fratelli Lumiere. L'invenzione portò subito molto stupore nel pubblico tant'è che, nella celeberrima scena del treno, quando gli spettatori si videro proiettare una locomotiva in arrivo alla stazione, scapparono pensando fosse reale. Divenne in Italia famosa, grazie a Paolo Villaggio , la scena in "Superfantozzi" del 1986 in cui venne ripreso il fatto appena raccontato del film dei Fratelli Lumiere. Emozioni. Le immagini e le pellicole hanno sempre avuto l'obiettivo di suscitare nello spettatore delle forti emozioni .  Inizialmente molto facile, data appunto la novità che la proiezione di una pellicola portava con sé, ma col tempo si è sentita la necessità di innovazione . È proprio in questo caso che entra in scena un successore nel nostro stereoscopio: gli o

Da invenzione a realtà

 Chiaramente, il nostro strumento ha bisogno di essere prodotto per essere utilizzato, soprattutto per la fama che raccolse e l' alto numero di richieste dell'epoca. Louis Jules Duboscq , costruttore di strumenti ottici francese, è noto fin dagli inizi dell'Ottocento per l' alta qualità dei suoi strumenti ottici . Iniziato l'apprendistato presso Jean-Baptiste-François Soleil , un importante costruttore di strumenti ottici che costruiva e commercializzava vari oggetti, nel 1839 Duboscq sposò una delle figlie Soleil e, alla morte del suocero nel 1849 , ne rilevò il laboratorio . Nel 1852 la Soleil iniziò a produrre e commercializzare lo stereoscopio lenticolare di Brewster. Anche nel "Nuovo Continente" arrivarono presto aziende in grado di produrre su larga scala strumenti scientifici tra cui, in particolare, stereoscopi. Una tra queste è stata la " Underwood & Underwood ". L'azienda iniziò a produrre a livello internazionale stere

I Libri

Possiamo facilmente ritrovare la fama del nostro stereoscopio riflessa nelle pubblicazioni di ogni periodo , anche molto recenti. Qui di seguito ho deciso di riportarne alcune , permettendomi di mostrarvi per prima quella riguardante anche la mia città natale: Firenze. Anton HAUTMANN, Firenze in stereoscopia, Ocatvo, 1999 Stanislao PECCI e Franco GENGOTTI, Stereofotografia.Manuale pratico per il cinema e la fotografia tridimensionale, 1920 Wim VAN KEULEN, 3DImagics. A stereoscopic Guide to the 3D Past and its Magic Images 1838-1900,3-D Books Productions, 1990 (EN) Stephen PINKER, How the Mind Works, W. W. Norton & Company, 1999 (EN) Donata Pesenti CAMPAGNONI, Quando il cinema non c'era. Storie di mirabili visioni, illusioni ottiche e fotografie animate, UTET Università, 2007 Susan BARRY, Vedere e rivedere,Biblioteca Le Scienze, 2010

I protagonisti

Anticipati il periodo e l'ambiente che circondavano l'invenzione di cui parliamo in questo blog, è arrivato il momento di parlare dei suoi inventori . Parliamo di "inventori" al plurale perchè, come spesso è accaduto nella storia, uno ha succeduto l'altro e migliorato la precedente invenzione. Nonostante i due non si siano mai conosciuti di persona, è come se avessero lavorato in sintonia , il primo lasciando le basi per il secondo. Sir. Charles Wheatstone , il primo ideatore dello stereoscopio, è stato un fisico ed inventore britannico. Nato a Gloucester nel 1802 , è stato sin da piccolo grande appassionato di fisica ed elettromagnetismo . Nonostante lavorasse con l'omonimo zio in una piccola bottega di strumenti musicali, utilizzava i suoi risparmi per acquistare manuali e saggi sulla fisica . Questi lo portarono, appunto, alla creazione dello stereoscopio nel 1832 , brevettato poi nel 1838, e a ricoprire un ruolo fondamentale nello sviluppo della tel

I materiali

 I vari elementi che compongono il nostro Stereoscopio hanno chiaramente bisogno di precise caratteristiche per adempiere le loro funzioni. Come spesso accade, le invenzioni si basano inizialmente sul MVP (Minimum Viable Product), ovvero sul prodotto più semplice ed economico possibile che riesca comunque a portare a termine il proprio obiettivo. Lo Stereoscopio del 1838 era infatti formato da semplici c omponeneti strutturali in legno , resistente ed economico, e da due piccoli specchi, miglior materiale possibile per riflettere le immagini. Le parti in legno verranno poi sostituite dal metallo , materiale ancora più solido e, se vogliamo elegante , data la fama che l'oggetto presto acquisì e l'incrementò nella domanda che ne seguì. Credete che la Regina Vittoria quando ne volle uno personale si pose problemi di spese? Nelle versioni più moderne, cambiando la struttura, divennero inutili gli specchi che vennero prontamente sostituiti da piccole lenti in vetro . Infine, nei

Il mito

Chi non conosce il mito di Polifemo nell' Odissea ?  Alcuni dicono anche che i faraglioni di Acitrezza , in Sicilia, siano proprio quelli scagliati dal ciclope verso Ulisse per bloccare la sua fuga. La sua storia e la sua figura potrebbe avere una connessione con lo stereoscopio . Prima però, facciamo mente locale leggendo questo breve riassunto della vicenda: Polifemo (dal greco antico Polýphemos, che significa “loquace, che parla molto”) è il nome di un personaggio della mitologia greca . Un ciclope , creatura mostruosa e gigantesca, dotato solamente di un occhio . Era figlio di Toosa, ninfa marina, e di Poseidone. La mitologia classica definisce Ciclopi sia i figli di Urano e di Gaia, sia gli appartenenti a un’antichissima popolazione. Il popolo dei Ciclopi è ricordato anche dallo storico Tucidide. Omero li descrive come un popolo di Giganti antropofagi , forti e dediti alla pastorizia, caratterizzati da enormi dimensioni e dal possesso di un unico occhio in mezzo alla fronte

Il simbolo e le origini

 La possibilità di rappresentare uno spazio tridimensionale o comunque ingannare il nostro cervello con immagini difficilmente interepretabili ha sempre destato un grande interesse nell'uomo. Solo nel Rinascimento con l'invenzione della prospettiva centrale , dipendente da precise leggi scientifico-matematiche , si riescono a sviluppare delle regole solide per delle rappresentazioni in profondità . Esperimenti di questo tipo risalgono però anche ai Greci . I loro templi , con la lieve inclinazione delle colonne e della trabeazione verso l'interno, con il rigonfiamento della colonna a circa due terzi d'altezza per sottrarsi alla deformazione prospettica, cercavano di ingannare l'occhio umano per far sembrare la struttura più imponente e decisa . Anche gli affreschi romani , di cui purtroppo ci rimangono ben poche rappresentazioni, cercarono di rappresentare la realtà come la vedevano, in prospettiva , camuffando simpaticamente gli errori prospettici con f

La bellezza nella semplicità

 Come anticipato ne " Gli ingredienti ", lo Stereoscopio è uno strumento tanto semplice quanto interessante e geniale . Il suo modesto sistema di specchi sfrutta infatti la nostra visione binoculare . La distanza tra i nostri occhi ed il fatto che questi percepiscano un'immagine leggermente diversa tra di loro è ciò che ci rende possibile percepire la realtà così com'è, tridimensionalmente . Più un oggetto è scostato nelle due immagini, più esso viene elaborato dal nostro cervello come vicino , e viceversa nella situazione opposta. Per capire meglio il concetto, provate a portare la vostra mano molto vicino al vostro naso . Sapete che è " vicina " ai vostri occhi perchè siete abituati all'interpretazione che il vostro cervello dà all'immagine che riceve. Non a caso però, se chiudete alternatamente un occhio lasciando l'altro aperto , noterete che la vostra mano vi apparirà in posizioni molto diverse . Se invece la portate a un metro da voi e

L'ambiente intellettuale e artistico

La Stereoscopia e lo Stereoscopio , già brevemente descritti nel primo e secondo articolo di questo blog, si collocano in un ambiente intellettuale e artistico di enorme spessore . Vediamo infatti come in Arte ci troviamo a cavallo tra il Romanticismo e l' Impressionismo . Entrambi i movimenti, colmi di emotività, fantasia ed immaginazione , pongono a mio parere le basi per uno sviluppo ed un' innovazione che si perpetua fino ai giorni d'oggi. Rompendo con la tradizione definita da razionalità e culto della bellezza classica, aprono le porte ad un periodo di grandi scoperte . Non a caso, infatti, nell'800 del millennio scorso furono numerose le scoperte e gli studi in ambito scientifico . Nel 1800 Volta inventa la prima pila , la macchina da scrivere viene brevettata nel 1829 , nel 1834 arriva il primo frigorifero , Morse nel 1837 con il telegrafo , e ancora, il famoso Nobel nel 1866 inventa la dinamite , Bell dieci anni dopo inventa il telefono e i frate

Gli ingredienti

 Come le migliori ricette in grado di richiamare emozioni e forti sensazioni nel palato di chi assaggia il piatto, lo Stereoscopio ha i suoi " ingredienti " che lo rendono in grado di farci immergere nella realtà immortalata in una fotografia. Partendo dallo Stereoscopio a Specchi del 1838, il primo tra tutti e per il quale abbiamo speso qualche parola nello scorso articolo , era composto da 3 semplici componenti : Struttura rettangolare con due quadrati posti perpendicolarmente sui rispettivi lati corti della struttura; Due foto quasi identiche poste sui quadrati del punto sopra; Due specchi posti al centro del rettangolo ed a 45 gradi rispetto al suo lato lungo, formando un angolo di 90 gradi tra di loro. Passando poi allo Stereoscopio di Brewster , che, come già detto , può essere definito il predecessore dei moderni occhiali 3D del cinema o addirittura dei visori di realtà virtuale come l' Oculus Rift , è anche questo composto da: Struttura a forma di parall

Magia in immagini

  Numerose sono state le versioni dello stereoscopio. Ognuna di queste ha, chiaramente,portato innovazioni tecnologiche allo strumento. Basti pensare alla prima versione , quella ideata e costruita da Charles Wheatstones, che consisteva semplicemente in una serie di specchi in grado di far percepire all'occhio umano due riflessi leggermente diversi di una stessa immagine . Invenzione   fisicamente  molto ingombrante , quella di Wheatstone , dovette aspettare il  1849  per raggiungere l'interesse generale. In quest'anno il fisico scozzese David Brewster sviluppò la nuova versione dello stereoscopio, questa volta pìu compatto e finalmente con un sistema binoculare, che, all'esposizione universale di 9 anni dopo, trovò lo stupore della Regina Vittoria. Nel corso degli anni seguiranno poi varie versioni, sempre basate su quest'ultima, che porteranno anche ai recenti occhiali 3D dei nostri cinema. Fonte: Link.

Uno strumento nuovo

 Stereoscopia : percezione in rilievo di un oggetto.  Dall'unione di due parole, stereo- , solido e fermo , e - scopia , osservazione, alcuni potrebbero invece affermare che non abbia nulla a che fare con l'osservazione di un oggetto fermo. Dopo solo 20 anni dall'invenzione della fotografia, nel 1832 viene inventato lo Stereoscopio . Ci rendemmo subito conto che non ci accontentavamo di ricordare la realtà tramite le fotografie del passato, ma volevamo  riviverla . Questo nuovo strumento consentiva infatti, tramite un sistema di lenti e una visione binoculare, di poter percepire tridimensionalmente alcune immagini particolari. Totale rivoluzione per i tempi, l'invenzione britannica si espanse molto velocemente in tutta Europa ed assunse presto termini specifici per ogni lingua: stereoskop ,  estereoscopio , stéréoscope ...