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In numeri


Quali sono i numeri dello stereoscopio?

Fermandoci alle caratteristiche tecniche dello strumento, come trattato in questo articolo, potremmo dire che il nostro numero per eccellenza sia il 2.

Come abbiamo visto successivamente però, lo stereoscopio fu uno strumento di enorme fama a cavallo dell'Ottocento e Novecento.
A questa fama infatti si sono legati numeri enormi, come i 300.000 stereoscopi prodotti dalla Underwood & Underwood annualmente e le loro 25.000 stereoscopie stampate al giorno.

Personalmente ci assocerei il numero 8 che, messo per orizzontale, evidenzia le infinite possibilità su cui questo oggetto ci ha fatto affacciare.

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Sono numerosi i libri, racconti e storie che utilizzano degli oggetti per poter narrare le avventure dei propri personaggi. Uno nello specifico ha sempre colto la mia attenzione, forse per la sua particolarità . Si tratta di uno dei racconti autobiografici del gionalista Tiziano Terzani , "Un indovino mi disse" . Ad Hong Kong , nel 1976 , un indovino predisse a Terzani che nel 1993 avrebbe corso un grande rischio di morire e che avrebbe dovuto evitare in ogni modo di prendere l'aereoplano per spostarsi. Questa bizzarra profezia lo costrinse quindi a viaggiare, per un anno intero, in un' Asia di altri tempi , entrando a stretto contatto con una cultura che ormai sembra scomparire. Per quanto questo racconto sia caratterizzato dalla semplicità , sia di narrazione che dello stile di vita dello scrittore, ci sono due oggetti che sono stati sicuramente necessari per la stesura del libro: quaderni di appunti e mappe . Proprio a causa di questo ritorno alla semplicità,

Vista esplosa

 Gli ingredienti , ovvero le parti che compongono le due principali versioni dello stereoscopio, sono disposti attentamente in modo da ricreare l'illusione ottica tanto ricercata. Vediamo infatti come, nella versione di Brewster , le lettere R ed L evidenzino i due cilindri in metallo in cui la persona poggia gli occhi. Con la lettera D troviamo un piccolo sportello in grado di far entrare la luce necessaria a illuminare le immagini poste in A e B . Con S è invece etichettata una piccola lastra in legno che funge da carrello per poter inserire le due fotografie negli scompartimenti. Per finire, le lettere G e C indicano rispettivamente la struttura laterale e frontale del nostro strumento. Di seguito la rappresentazione dello stereoscopio di Wheatstone , sufficientemente trattato nel precedente articolo . Fonte: Link , Link , Link

La chimica e gli strumenti scientifici

Come ben sappiamo, l' ingegno dello stereoscopio sta proprio nella sua semplicità . Non aggiunge nessun componente rivoluzionario alla società, nessuna nuova scoperta sensazionale. Le uniche reazioni chimiche che utilizza sono quelle del nostro cervello , di come il nostro sistema nervoso interpreti gli stimoli visivi percepiti dai nostri occhi. Se vogliamo proprio dirla tutta, se ne prende gioco di queste reazioni chimiche, ingannandole. Non sottovalutiamo però i componenti fondamentali di questo strumento che lo rendono capace di "prendere in giro" un sistema complesso come il nostro cervello. Il primo è il vetro , il sistema di specchi di cui abbiamo tanto parlato. Come raccontato anche durante la mostra  "Un sistema periodico da Amedeo Avogadro a Primo Levi" , il vetro è sempre stato complice di un numero quasi inquantificabile di scoperte e innovazioni. Il secondo è sicuramente la fotografia . Lo sviluppo fotografico , alla base di ogni foto e fotogr